Vi sono degli eventi in grado di determinare nelle persone una pesante preoccupazione al punto da determinare a delle reazioni fisiche ed emotive di notevole portata sono molte.

Solitamente essi sono improvvisi ed inaspettati, travolgono l’usuale sensazione di poter controllare gli eventi esterni e la portata delle emozioni vissute.

Anche se l’esperienza dell’Emilia Romagna ci insegna che l’emergenza sta entrando in noi come esperienza quotidiana e i cui segnali sono “nell’aria”, o meglio nelle condizioni atmosferiche di cui abbiamo continuamente esperienza.

Parliamo di momenti “di grande orrore, con la sua angoscia improvvisa, è come trovare una cosa preziosa che caduta è andata in frantumi. Si possono raccogliere i pezzi di quel momento, cercare di capire come rimetterli insieme e poi incollarli con cura per ricostruire l’originale. Alla fine, quel momento è ricostruito, ma non verrà mai più usato come prima. E’ al tempo stesso meno autentico e più significativo. Diventa qualcosa di nuovo. Porta con sé il ricordo di quello che era prima, ma non viene mai usato nello stesso modo” (Colum McCann).

Le potenziali vittime

Da questo punto di vista gli eventi critici che sono in grado di colpire, anche contemporaneamente, una persona possono essere molti e può essere utile ricordarle perché tutte le persone coinvolte richiedono un sostegno di tipo psicologico. Eccone un breve elenco:

  • chi ne subisce l’impatto, cioè coloro che sono direttamente colpiti dalla situazione, indipendentemente dalla gravità “oggettiva” della stessa;
  • i parenti e le persone care delle vittime, che si trovano a vivere uno sconquasso emotivo improvviso e devastante;
  • i soccorritori che per quanto tecnicamente preparati sono anche loro esposti alle sofferenze delle vittime;
  • la comunità coinvolta nell’evento, in specie se ad essere colpiti sono soggetti deboli e fragili, spesso indipendentemente del loro numero
  • persone non direttamente coinvolte, ma che, in qualche modo si identificano, avendolo a loro volta vissuto, a rivivere le sofferenze di allora, perché ne conservano una traccia psichica, speso non del tutto elaborata;
  • le persone che “potevano essere coinvolte”. A titolo, di esempio: una persona che rientrando dal lavoro viene ritardata, nel fallo, da un collega o da rallentamento del, traffico. Questo suo ritardo la salva dal crollo della palazzina nel quale perdono la vita i suoi cari. Come spiegarsi questo evento? Basta il ricorso al caso? O vivrà senso di colpa?

L’importanza del sostegno psicologico

Tutte persone delle quali è necessario occuparsi. Occorre ricordare che una persona patisce indipendentemente dal fatto di essere o meno la prima ad essere stata colpita ed è di questa sofferenza che appare necessario occuparsi.

Certamente le reazioni personali dipenderanno anche da altri fattori, tra i quali: la natura dell’evento, la personalità delle persone coinvolte, la forza della resilienza (vale a dire la capacità della persona di ritornare alla situazione precedente l’evento), le strategie di coping mese in atto e il supporto sociale a disposizione per farvi fronte, ma appare utile vedere che esistono delle situazioni comuni nelle quali è necessario occuparsi.

In qeusta direzione sono utili, a scopo preventivo, anche delle apposite esercitazioni di cui ci occupiamo in un apposito video.