Stress da Covid

Stress da Covid

Dare senso al cambiamento. La valutazione dello stress lavoro-correlato come strumento finalizzato al benessere organizzativo.

È il titolo del seminario che si è tenuto a Ferrata con la partecipazione di numerosi Enti. Tra cui INPS,, INAIL, Università di Ferrara.

All’evento, realizzato in streaming, il 24 maggio 2022 ha partecipato anche StudioZuliani. Il titolo della relazione è stato: “Stress lavoro-correlato e sicurezza sul lavoro: l’impatto psicologico dell’organizzazione del lavoro in pandemia”.

Nuovi parametri di analisi

In particolare abbiamo messo in luce come l’esperienza della pandemia prima e della guerra in Ucraina dopo, stiano mettendo in discussione alcuni dei parametri finora utilizzati per analizzare e predisporre le misure anti-crisi:

  • Perdita dei punti di riferimento che fa cadere le persone in un disorientamento individuale e collettivo anche perché, contrariamente al solito, oggi non è possibile utilizzare il rassicurante meccanismo del “blaming”, Come si può, infatti individuare un colpevole a fronte di un evento planetario?
  • Disallineamento dei concetti di safety e di security.
  • Necessità di ripensare ai concetti di crisi e crisis management.

Si tratta di concetti che stanno a fondamento del rapporto di fiducia relativo alla sicurezza sul lavoro tra Azienda e lavoratori.

Alcuni segnali

A fronte di ciò vi sono dei segnali che vanno interpretati secondo nuovi criteri:

  • L’aumento degli errori sul lavoro che determinano anche di tanti piccoli incidenti. Forse a causa di un sovraffollamento cognitivo legato alle tante preoccupazioni determinate da questa crisi.
  • L’aumento delle dimissioni volontarie.

Strategie per un intervento di ambito psicologico

L’azienda ha oggi il compito di analizzare questa nuova “fatica” al fine di essere di supporto ai lavoratori:

  • Accompagnare le persone nel processo di cambiamento.
  • Aiutarli ad uscire dalla logica dell’errore (nessuno lo commette volontariamente) e del fallimento.
  • Di favorire le occasioni di ripartenza: significato reale del termine resilienza.

In questo modo si passa dalla valutazione dello stress lavoro-correlato a un’azione di promozione del benessere.

Le slide utilizzate per questa presentazione sono reperibili sul sito https://cias-ferrara.it/meetings/

Stress da Covid

Progettare il futuro

Progettare il futuro. Progettarlo assieme, ricercando la massima condivisione è stato il filo rosso di molti nostri interventi professionali e culturali di queste settimane.

Da una a due crisi

Abbiamo sempre avuto la convinzione che di fronte e una situazione critica, com’è stata la pandemia, si debbano cercare le migliori soluzioni possibili in corso d’opera. A volta anche giorno dopo giorno: la crisi si affronta così. Necessitano risposte veloci, ma non potendo far riferimento a soluzioni già note e pronte all’utilizzo. Questa è una delle caratteristiche della crisi.

Ma siamo altrettanto convinti che da ogni crisi si deve uscire con un attenta programmazione. Che esca dall’illusione che tutto tornerà come prima, ma, anzi, cerchi di imparare dall’esperienza vissuta proprio perché il prossimo evento non sia nuovamente l’inizio di una crisi.

In questo il funzionamento del nostro cervello ci aiuta. Quella massa neuronale di poco più di un chilo e mezzo si è evoluta apprendendo e continuando ad apprendere da quello che le accadeva. In modo particolare dai suoi errori.

Questa strategia di progettare il futuro ora rischia ora di arrestarsi di fronte a una nuova traumatica esperienza: la guerra. Non una guerra, e ce ne sono state molte in questi anni, lontana, ma alle soglie di casa e dagli sviluppi imprevedibili. Quasi fosse una riedizione di quanto vissuto con la pandemia: dall’incredulità iniziale alla preoccupazione di non sapere come andrà a finire. Per tornare al nostro cervello: siamo di fronte a uno degli aspetti che più lo mettono in sofferenza; l’ignoto. 

La tentazione dello status quo.

A fronte di una situazione così confusa ed emotivamente pregnante c’è la tentazione di procrastinare ogni decisione, affidandosi allo status quo. L’illusione che le cose alla fine non cambieranno, che tutto tornerà come prima, è molto forte. Ma si tratta di un’illusione: appoggiarsi su di essa è doppiamente pericoloso. Non permette di affrontare la realtà per quella che è, e provoca soluzioni che rimango insoddisfacenti. Tutto questo accresce e non attenua l’ansia per il futuro che tutti stiamo vivendo.

Progettare il futuro 

Riteniamo sia indispensabile riflettere su tutto ciò. Su quali conseguenza ci troveremmo ad affrontare nei prossimi mesi a fronte di due stress così drammatici e vicini. Come saranno destinati a cambiare ancora i rapporti all’interno delle nostre organizzazioni, come aumenteranno e si manifesteranno le fragilità personali e sociali. Alcuni segnali sono di fronte a noi: aumento dell’aggressività interpersonale, di incidenti sul lavoro per una mente assorbita da un tasso di preoccupazione sempre più forte. Dall’aumentare dei sacrifici quando avevamo iniziato e pensare che sarebbero presto finiti.

Temi sui quali le organizzazioni devono riflettere assieme. Scongiurare una guerra in Europa non sarà sufficiente a scongiurare conseguenze personali e sociali all’interno delle nostre organizzazioni.

Occorre iniziare subito una riflessione condivisa in questa direzione: noi ci siamo perché il nostro desiderio è quello di contribuire a progettare il futuro.

Stress da discriminazione

Stress da discriminazione

Stress da discriminazione

di Martina Zuliani

La ricerca della American Psychological Association sullo Stress in America del 2015 ha portato in evidenza l’impatto della discriminazione sullo stress provato da una persona.

Nello studio condotto online tra il 3 e il 31 agosto 2015 sono stati coinvolti 3361 adulti residenti negli Stati Uniti. Di essi 1104 erano uomini e 2244 donne. Le etnie sono state suddivise secondo il modello statunitense ed erano composte da 1071 bianchi, 813 ispanici, 825 neri, 416 asiatici e 199 nativi americani. I disabili coinvolti nella ricerca sono stati 1088, mentre 233 partecipanti si sono dichiarati appartenenti al gruppo LGBT.

Tra i rispondenti, il 69% ha dichiarato di aver subito delle discriminazioni, e il 61% di subirle su base giornaliera. Inoltre, il 47% ha dichiarato di aver subito discriminazioni di tipo pesante, quali fermi ingiustificati da parte della polizia, mobbing, abusi e minacce. Tra questo 47% gli uomini afroamericani erano i più rappresentati.

I dati sullo stress da discriminazione si assomigliano per tutti i gruppi minoritari. Difatti, circa il 25% degli ispanici e degli afroamericani ha dichiarato di prestare costantemente attenzione ai loro comportamenti, al modo di vestire e alle loro performance con lo scopo di evitare discriminazioni ed insulti. Questo causa loro una vigilanza continua e l’impossibilità di rilassarsi in pubblico.

Anche il 25% dei disabili ha dichiarato di sentirsi stressato a causa delle discriminazioni subite.

Per le persone LGBT, i dati ottenuti mostrano come esse soffrano di stress in maniera maggiore rispetto agli eterosessuali, con un punto in più in una scala di misura dello stress da uno a dieci.

La ricerca, che contiene altresì ulteriori dati su fattori di stress aggiuntivi quali la scarsa salute e la povertà, mostra come discriminazione ed esclusione siano un fattore di forte impatto nella salute psicologica degli individui. Ridurre la discriminazione significherebbe ridurre quel quarto di fattore di stress da essa dato nonché l’aumento del benessere dei cittadini.

La ricerca può essere trovata per intero, in lingua inglese, al seguente link: http://www.apa.org/news/press/releases/stress/index.aspx

Gestire lo stress

Gestire lo stress

Gestire lo stress

di Antonio Zuliani

Gestire lo stress è un obiettivo della vita quotidiana. In buona parte esso è utile, ma quando supera certe soglie diviene dannoso. Tra le strategie più efficaci per diminuire la presenza dello stress negativo c’è il rapporto con il cavallo.

Lo stress

Lo stress è una realtà della vita quotidiana. Il più delle volte si tratta di una reazione che favorisce l’adattamento alle sfide che si presentano, ma altre volte, in modo infido e clandestino, arriva a determinare condizioni emotive e cognitive negative. Ricordiamo che lo stress, pur non essendo una malattia, può essere la causa avviante di condizioni che diventano patologiche. A fronte di questa situazione si articolano strategie sempre più attente per aiutare le persone a far fronte alle conseguenze derivanti da una continua esposizione alle situazioni stressanti.

Il rapporto con il cavallo

Vediamo alcune delle motivazioni che fanno del rapporto con un cavallo una strategia per gestire lo stress. Una delle condizioni che caratterizzano lo stress è l’ipervigilanza che causa nella persona. Si tratta di una situazione per cui la persona vive costantemente come si trovasse in uno stato di allarme esagerato con conseguente attivazione fisiologica. Il cavallo in questo contesto può assumere una sorta di natura protettiva attraverso la calma che lo contraddistingue. Ciò avviene perché il cavallo quando vive una condizione di ipervigilanza lo fa in riferimento a situazioni esterne concrete, aiutando l’uomo a comprendere la natura immaginaria delle sue reazioni.

Un secondo aspetto confortante è legato all’autenticità del rapporto con il cavallo che può incoraggiare la gestione della rabbia e del dolore legate spesso alla difficoltà di vivere appieno e fare tesoro delle esperienze rilassante che proprio il cavalcare favorisce. Ciò è accresciuto dal fatto che si tratta di un’esperienza vissuta all’aria aperta e a contatto con la natura.

Il cavallo e le emozioni

Il cavallo favorisce l’espressione delle emozioni più nascoste perché asseconda e capisce il cavaliere aiutandolo così a rendersi conto di quello che sta intimamente provando. Proprio il cavallo, infatti, percepisce lo stato d’animo di chi lo monta e, quindi, fornisce con il suo comportamento un utile feed back alla persona. In relazione a quanto detto il cavallo aiuta la persona a stabilire rapporti “sani” perché sa accettare la persona per quello che è senza le sovrastrutture culturali che spesso determinano lo stress negativo. Questo aiuta le persone ad abbandonare i modelli malati che possono far leggere eventi alla fin fine normali, come fossero patologici.

Il senso di autoefficacia

L’esperienza di guidare un cavallo aumenta la consapevolezza del senso d’aiuto efficace della persona, messa a dura prova dallo stress, proprio attraverso la percezione di sentire di riuscire a condurre un animale più grande e forte di lei. Questa sensazione aumenta nella misura in cui la persona percepisce i propri progressi che, a partire dalla paura iniziale dell’animale, lo portano a guidarlo fino al galoppo. Infine, andare a cavallo rafforza tutti i muscoli e favorisce un’attività muscolare equilibrata e armoniosa. Si può concludere che veramente andare a cavallo aiuta a gestire lo stress.

Incidenti stradali

Incidenti stradali

Incidenti stradali

di Antonio Zuliani

Gli incidenti stradali sono influenzati da una serie di fattori tecnici, organizzativi e umani sempre interconnessi tra di loro.
Qui prendiamo in esame quelli riferibili al fattore umano: molti incidenti, infatti, sono determinati da errori compiuti da persone alla guida di un mezzo di trasporto o dal comportamento dei semplici pedoni.

 L’errore è un elemento tipico del comportamento umano, del tutto involontario che si manifesta soprattutto nei casi in cui la persona è sotto stress, sotto pressione, distratta o in condizioni psico fisiche particolari.

Tipologie di errori

Gli errori, o le violazioni nel traffico, come dice Reason, possono, a livello psicologico, essere riportati all’interno di tre categorie fondamentali: (altro…)