Schemi culturali e sicurezza

Schemi culturali e sicurezza

Come menzionato nel precedente articolo sulla Percezione della sicurezza, gli individui leggono i concetti di sicurezza e prevenzione attraverso i propri schemi culturali.

Uno dei meccanismi culturali di lettura del rischio più noti è quello legato alla presenza di forze esterne, che sfuggono al controllo dell’essere umano. Vista la grande presenza in Italia di persone provenienti da territori sub-Sahariani è utile conoscere quali schemi culturali entrano in gioco nella lettura dei rischi.

Gli spiriti nelle culture dell’Africa sub-Sahariana.

Per prima cosa, occorre premettere che l’Africa è un continente vasto, composto da più culture che hanno una diffusione diversa rispetto alla geografia degli Stati nazione.

La credenza che vale per una cultura potrebbe non valere per un’altra. Altresì vi sono modi tradizionali diversi di contrastare le ingerenze di queste forze esterne.

Inoltre, non tutte le persone provenienti dall’Africa sub-Sahariana credono a minacce provocate da forze esterne. Nonostante ciò, bisogna notare come il livello di educazione formale della persona non influisca sul credere o meno negli spiriti.

Questi “spiriti”, così definiti dalla nostra cultura, sono in queste culture entità che si collocano in un universo a metà tra l’umano e il divino. Non fanno spesso parte di un culto, ma sono oggetto di timore e rispetto per la loro invisibilità e per il loro poteri sovraumani.

Spiegare l’ignoto.

Nel corso della storia delle culture, per spiegare fenomeni incerti, si è spesso ricorso alla sfera religioso-culturale. Questo avveniva e avviene tuttora anche in Europa, in forme diverse rispetto a quelle delle culture dell’Africa sub-Sahariana.

Ecco dunque che ogni cultura tenta di interpretare ciò che non vede, compreso il futuro e ciò che potrebbe accadere, attraverso spiegazioni che possano fornire concretezza all’individuo.

Gli esseri a metà tra l’umano e il divino diventano una chiave di interpretazione di ciò che succede e che succederà.

Una visione di sicurezza in chiave culturale.

Non bisogna però pensare che il percepite il mondo come diviso tra quello degli uomini e quello degli spiriti ostacoli la messa in atto di meccanismi di riduzione del rischio.

Azioni efficaci sono state prese anche per contrastare la pandemia creando nuovi meccanismi di prevenzione che tenessero conto delle culture verso le quali erano indirizzati. Includendo la credenza negli spiriti e le sue implicazioni nei meccanismi di prevenzione, si possono creare risposte efficaci di riduzione dei rischi senza chiedere all’individuo di abbandonare la sua cultura di base.

Anche in questo caso la strategia della spinta gentile fa leva sulle abitudini culturali per produrre un’azione positiva nei confronti della sicurezza.