Abitudini per la sicurezza

Abitudini per la sicurezza

Un’abitudine è una routine che viene svolta in modo automatico. Proprio nelle “cattive” abitudini si ritrovano le cause di molti incidenti sul lavoro.

Non è semplice incidere sulle cattive abitudini, ma, forse il tema rischia di essere proposto in modo infelice: più efficace porsi l’obiettivo di lavorare per favorire le “buone” abitudini.

La radice delle abitudini

Le abitudini sono la scorciatoia per risolvere un problema che si presentato in precedenza. In questo modo il cervello può essere aiutato a prevedere cosa succederà nel futuro e trovare la soluzione più adeguata.

Una strategia che riduce il carico mentale del quale ci siamo già occupati.

Il consolidamento di un’abitudine

Sono spesso piccoli passi che arrivano a consolidare un’abitudine. Passi così piccoli che può risultare difficile comprendere il valore del progresso nel peggioramento, che poi porta a un incidente.

Anche il miglioramento deriva da questi piccoli passi. Ci vuole tempo e costanza nell’osservazione di quello che sta accadendo.

Per un percorso di miglioramento

Il punto di avvio sta nel considerare la sicurezza come un percorso, una traiettoria più che un risultato unico e immediato.

Nella misura in cui il conseguimento della sicurezza è l’obiettivo principale, occorre considerare i metodi migliori per conseguirlo, spingendo al consolidamento di abitudini più efficaci.

La proposta di un metodo

Il successo nella sicurezza sul lavoro è determinato da piccoli e coerenti cambiamenti quotidiani, ecco perché, nel nostro approccio, suggeriamo che ogni giorno il preposto, prima dell’avvio del lavoro, riunisca il gruppo di lavo per raccogliere e suggerire miglioramenti relativi alla sicurezza e per ricordare la la sicurezza è un processo, che si raggiunge con a compartecipazione di tutta la squadra.

Inseguimento di polizia

Inseguimento di polizia

Nei giorni scorsi si è sparsa la notizia che la polizia di stato avesse avuto disposizione di non inseguire le auto: appariva come uno stop all’inseguimento di polizia. I contenuti della direttiva si sono rivelati poi diversi da quanto apparso sulle prime notizie di stampa. Ma le stesse hanno determinato forti reazioni. Chi ha letto la notizia come una diminuzione del ruolo e del potere della polizia, con una diminuzione delle misure di sicurezza per i cittadini. Altri hanno detto che era giusto limitare gli inseguimenti stradali visti come fonte di pericolo per tutti.

Da un caso a un ragionamento di metodo

 Ne parliamo per evidenziare come una notizia data e contemporaneamente non spiegata sia inevitabilmente fonte di confusione. Perché consolida e inasprisce le posizioni precedenti che le persone hanno sull’argomento.

Vale per il caso di questa direttiva, ma vale anche per ogni nuova disposizione si intenda emanare relativa ai comportamenti. Tanto più si questi comportanti sono frutto di abitudini e convinzioni.

Sarebbe servito accompagnare la direttiva da una statistica relativa al successo degli inseguimenti o degli incidenti che hanno provocato. Non molto perché, come abbiamo spesso sottolineato, il nostro cervello fatica a ragionare per numeri e statistiche.

In questi casi è più utile accompagnare la disposizione che chiede una modifica nei comportamenti con immagini o storie che suggeriscano nuovi comportamenti, senza criticare quelli che si desidera modificare.

Ad esempio è noto che il fumo e il consumo di alcol possono essere nocivi alla salute. Ma dare la notizia in questo modo determina un irrigidimento nei comportamenti dei soggetti interessati che si sentono giudicati. Chi non lo farebbe. Noi stessi quando siamo chiamati da un’azienda a partecipare a una campagna su questo tema ci guardiamo bene dal partire dai numeri o dal criticare i comportamenti. Partiamo sempre dai motivi, spesso rilevanti, che li determinano nella vita di ognuno.

L’obiettivo non è mai quello di entrare in conflitto con le convinzioni di nessuno. Tentativo che provocherebbe un rigetto. Per restare nel campo del fumo o dell’alcol campagne dal titolo “zero alcol” appaiono controproducenti. Più utile è suggerire immagini ed esempi dell’utilità di comportamenti diversi. Operando in questo modo l’Io della persona non verrà ferito e lei stessa rivendicherà come propria la decisione di mutare i comportamenti.

Abbiamo utilizzato il tema degli inseguimenti stradali per evidenziare come ogni cambiamento nei comportamenti sia difficile da suscitare. In questo, il linguaggio iniziatico e burocratico delle circolari non serve a molto, anzi accentua idee e convinzioni precedenti. Ne sia un esempio negativo quello utilizzato per smentire la notizia di stampa relativa alle disposizioni sull’inseguimento di polizia in strada.