Norman Chomsky con il termine rana bollita indica la diversa modalità con la quale si può cambiare ogni organizzazione: anche quella relativa al lavoro. Ma forse c’è anche una terza via da percorrere.

La rana bollita.

Chomsky racconta che se mettiamo una rana all’interno di una pentola di acqua bollente, la stessa salta fuori per non bruciare. Se invece la mettiamo all’interno di una pentola di acqua fredda e riscaldiamo lentamente il contenuto il risultato cambia. La rana resterà nella pentola fino a morire, inconsapevolmente bollita dal progressivo aumento della temperatura.

Lavoro a distanza: Come una rana bollita

Questo racconto ci mostra come anche il passaggio al lavoro a distanza possa seguire i destini della rana. Essere improvviso, suscitando reazioni spaventate, o lento e progressivo.

Certamente questa seconda via sembra la migliore: il lavoratore si adatterà progressivamente senza reazioni di fuga.

Un esempio su tutti: il lavoro da casa per le donne con figli, inizialmente potrà essere una buona soluzione per l’accudimento degli stessi. Ma, con il loro crescere, questo vantaggio rischierà di divenire all’inizio un doppio lavoro e successivamente di escluderla progressivamente da ogni contatto sociale.

Una terza via

Non più come la rana bollita che non si rende conto del proprio destino, ma con la consapevolezza di quello che potrà accadere. In questa direzione chi gestisce i rapporti umani in azienda ha di fronte un nuovo compito. Fare in modo che i dipendenti non facciano la fine della rana bollita. Sia perché diventeranno via via risorse sempre meno produttive, sia perché il benessere è un valore sempre più centrale. Un benessere che, come ben sappiamo, è anche un valido strumento per affrontare assieme vicissitudini e possibili crisi aziendali.

Ciò significa lavorare fin da subito sulla condivisione dei vantaggi di queste nuove modalità di lavoro sia sui potenziali svantaggi. Anche tenendo aperto un osservatorio sul futuro di queste nuove modalità di lavoro.

Il fine è quello di non fare la fine della rana bollita. Non pensando che il cambiamento organizzativo funzioni bene perché i dipendenti coinvolti non sono aiutati ad averne consapevolezza ed essere chiamati a una sua condivisione. È fondamentale che il diretto interessato sia aiutato a vedere e a comprendere fin da subito i vantaggi e gli svantaggi che, anche a lungo termine, determinerà questa nuova organizzazione del lavoro.