Continuando la riflessione avviata con il video di introduzione a #leparoleperdirlo vorrei portare all’attenzione su come sia fondamentale oggi parlare in positivo. Ciò anche quando ci si riferisce alle misure necessarie per il riavvio dell’attività produttiva e sociale.
Occorre, infatti, prestare attenzione che le norme indicate per la sicurezza e la tutela non vengano vissute come privazioni di libertà e/o di azione, ma come strategie positive.
Quando le persone ricevono informazioni che sentono come negative o limitanti non sono spinte a modificare le loro posizioni precedenti su quell’argomento. Tanto più se si fa riferimento a un comportamento abituale.
Fermarci a pensare a come parlare positivo
È indispensabile pensare al significato implicito dei messaggi di sicurezza proprio perché gli stessi dovranno aiutare a modificare, con il minor sforzo possibile, i comportamenti. Le parole hanno un peso che è spesso indipendente dal contesto nel quale sono inserite. A titolo di esempio, dire “non avere paura” suggerisce l’idea della paura, non la diminuisce.
Il peso delle parole
Parlare in positivo significa ad esempio, parlando delle mascherine, non dire “a te basta questa”, bensì di dire “questa è la più idonea per te”.
Analogamente affermare che si può tornare al lavoro “ma, occorre prestare attenzione” alle distanze tra le persone è diverso dal dire “e occorre prestare attenzione”. Nel primo caso il ma indica una privazione della libertà, nel secondo caso l’utilizzo della particella e sottolinea una sorta di continuità positiva.
Così ogni qualvolta noi utilizzeremo nelle istruzioni espressioni che indicano la privazione o la sottrazione di libertà indurremo un’immagine negativa rispetto all’indicazione data. Naturalmente la persona cercherà di sottrarsi a questa limitazione il prima possibile o, quanto meno, non vi attribuirà una rilevanza positiva per se stessa.
Non si tratta di un tema da poco perché nei prossimi mesi sarà indispensabile modificare molti dei comportamenti sociali e di lavoro ed è di fondamentale importanza che questi siano introiettati positivamente da tutti.
La stessa indicazione del fatidico metro di distanza suggerisce immagini diverse se espressa nei tre modi seguenti “di 1 metro di distanza”, …. “di almeno un metro”, …. “minima di un metro”; laddove la terza appare più efficace per aiutare a percepire il valore della stessa.
Parlare in positivo non è una strategia sono di comune gentilezza, ma oggi è più che mai decisiva.
Antonio Zuliani