Proseguendo la nostra analisi sui comportamenti umani di fronte alle notizie relative alla possibile epidemia derivante dal coronavirus, abbiamo visto come è una paura dai tanti nomi.Abbiamo, quindi, posto l’attenzione sugli hashtag utilizzati da chi ne parla sui social.
Ebbene abbiamo trovato, tra i più diffusi:
#coronavirus,
#coronovirus,
#coronoavirus,
#coranavirus,
#cornovirus.
Pensando che non ci troviamo di fronte a una popolazione di disgrafici, non si tratta di errori di scrittura, ma della non conoscenza del termine esatto.
D’altra parte la paura non ha bisogno di un oggetto preciso per scatenersi. Chi ha scritto l’hashtag sbagliato non ha meno paura di chi lo ha scritto corretto!
Questo per ricordare che le paure non si combattono solamente con messaggi che fanno leva sulle capacità razionali delle persone, ma occorre prima di tutto capirne le regioni più profonde. Questo perché si tratta di una paura dai tanti nomi.