La lezione di Hillsborough
di Antonio Zuliani
Il 15 aprile 1989 è avvenuta una delle più importanti e significative sciagure all’interno di uno stadio calcistico europeo. A Hillsborough sono morte 96 persone. L’evento è fin troppo noto per tornare a descriverlo, ma due elementi di criticità di quell’evento sono purtroppo ancora attuali.
Il primo aspetto è la mancanza di comunicazione orizzontale: quando i tifoni del Liverpool sono stati fatti entrare dal cancello C hanno ben presto trovato la via sbarrata dalle recinzioni del campo. Nessuno ha comunicato questa situazione per cui si è continuato a far entrare i tifosi in questo autentico vicolo cieco. Questa carenza di comunicazione continua a creare danni e problemi. Basti pensare al City College di New York 1992, ponte di Mihong 2004, Duisburg 2010.
In fondo con conseguenze meno drammatiche è quello che è accaduto i mesi scorsi alla stazione di Roma, quando una telecamera ha inquadrato un viaggiatore che appariva armato; di conseguenza si è attivato un grande intervento di forze dell’ordine quando invece sarebbe bastato verificare cosa aveva visto il personale ai varchi di controllo.
Il secondo aspetto sempre attuale è relativo al fatto che quando ci aspettiamo un determinato evento, siamo propensi a interpretare i segnali ambientali come conferma di quello che ci attendiamo. È quello che hanno fatto i poliziotti di Hillsborough che vedendo i tifosi sfondare le recinzioni perché pressati da altri, hanno interpretato la cosa come un’invasione di campo e di conseguenza inizialmente si sono scagliati contro a questi “invasori”.