Parliamo dell’ influenza dei social sulle reazioni al coronavirus e sulle opinioni che ci stiamo formando sulla sua pericolosità.
In merito c’è chi plaude ai social leggendoli come grandi occasioni di democrazia. Mentre altri sembrano più preoccupati per la diffusione di quelle che usiamo chiamare fake news.
Occupandoci della comunicazione nelle situazioni di crisi vogliamo sottolineare che la riflessione deve essere posta su di noi come utilizzatori piuttosto che sui social.
Tre punti di riflessione
Sono tre i punti di riflessione relativi all’influenza dei social sulle reazioni al coronavirus.
In primo luogo siamo tutti spinti a condividere ogni informazione che confermi le nostre idee e opinioni preesistenti (bias di conferma). Bisogno che spinge gli utilizzatori dei social a vivere in una sorta di echo chamber, ovvero all’interno di gruppi che condividono visioni comuni del mondo.
Il secondo aspetto riguarda il fatto che il nostro cervello utilizza alcune scorciatoie mentali (euristiche) per dare giudizi di credibilità sulle informazioni che riceviamo. Le due scorciatoie più efficaci sono la ripetizione e la familiarità insite nell’informazione.
Questo non avviene per pigrizia, ma perché il nostro cervello cerca di ottimizzare il rapporto costi benefici. Da questo punto di vista pensare è molto dispendioso perché si traduce in un grande consumo di glucosio (la principale fonte di energia del cervello).
Il terzo aspetto sottolinea come l’analfabetismo funzionale, ovvero la difficoltà a comprendere efficacemente un testo, sia molto diffusa e renda difficile comprenderne il significato.
Questo significa che l’essere connessi e ricevere molte informazioni non accresce la capacità di comprendere ciò che sta accadendo.
Per farlo sarebbe utile imparare a contrastare la spinta fondamentale che imprimono alla notizie i social: la sollecitazione prestazionale a reagire. La strategia suggerita per diminuire l’influenza dei social sulle reazioni al coronavirus è di rallentare prima di reagire a un contenuto, prima di condividerlo, prima di fornire il fatidico like.