Illusione di controllo
di Antonio Zuliani
La difficoltà di accettare la logica del caso ci spinge a ricercare sempre delle correlazioni tra quello che accade, e questo ci spinge a comportamenti a volte molto buffi. Ad esempio sarà capitato a tutti, partecipando a un gioco che prevede il lancio di dadi, di gettarli con forza avendo l’obiettivo di ottenere un numero alto e di fare, invece, un lancio debole se desideriamo ottenere un numero basso.
Un altro esempio è quando arriviamo camminando a un semaforo e spesso ci precipitiamo a premere il pulsante di chiamata ritenendo, in questo modo, di accelerare la comparsa del verde che ci permetterà di attraversare la strada. Solo l’aver compiuto questo gesto ci tranquillizza e ci predispone ad attendere con maggior tranquillità il nostro turno. Questo meccanismo è talmente noto che spesso vengono posti in essere quelli che vengono chiamati “pulsanti placebo”, che non attivano nessuna azione, ma danno alla persona l’illusione di controllare la situazione.
Regressione verso la media.
L’illusione di controllo si manifesta anche in circostanze più significative, ne fornisce un efficace esempio Kahneman (2001) parlando del tema della “regressione verso la media”, cioè della tendenza dei fenomeni a normalizzarsi spontaneamente.
L’autore, parlando della sua esperienza quale consulente psicologo dell’esercito israeliano, riflette su un atteggiamento che aveva rilevato tra gli istruttori di volo. Questi ritenevano che sgridare i piloti quando sbagliavano una manovra, ottenesse un miglioramento in quella successiva, mentre lodare l’allievo che aveva compiuto un buon volo era controproducente perché il risultato era quello di un peggioramento della performance in quello successivo: in sintesi sgridare serviva, lodare no.
A prova di questa convinzione c’era l’osservazione che dopo una lode l’allievo che aveva svolto una manovra eccezionale peggiorava le sue prestazioni e dopo una critica le migliorava.
Questa convinzione è un chiaro esempio di incapacità di comprendere il fenomeno di regressione verso la media che ingloba il fatto che dopo un’ottima performance è più probabile che ve ne sia una di meno efficace e che, viceversa, a seguito di un cattivo rendimento ve ne sia uno di migliore. Kahneman suggerisce che il risultato del secondo volo non dipendeva dall’essere lodati o sgridati, ma dall’andamento statistico delle prestazioni.
In termini di gestione delle risorse umane lodare o sgridare appare un modo efficace per riconoscere il livello della performance, ma non incide con altrettanta efficacia sulle prestazione future.
Come l’illusione porta alla truffa.
L’illusione di controllo ha anche dei risvolti più negativi perché può portarci a conclusioni errate e pericolose, come mostra il meccanismo di una truffa fin troppo efficace (una versione la troviamo anche in Macknik e Martinez-Conde, 2010).
Tutto inizia inviando, a 1.000 indirizzi e-mail del tutto sconosciuti, un messaggio che annuncia la nostra capacità di prevedere quale squadra vincerà un equilibratissimo incontro di basket. Ovviamente a metà indirizzi indicheremo una vincitrice e all’altra metà l’altra squadra contendente.
A questo punto alle 500 persone alle quali abbiamo inviato il pronostico casualmente esatto, ne inviamo un altro. Anche in questo caso a metà soggetti indicheremo che la prossima quadra a vincere l’incontro sarà A e all’altra metà B. Visto che o l’una o l’altra certamente vincerà, agli occhi di 250 persone appariremmo come colui che ha indovinato due pronostici su due: non male veramente.
Ora si tratta di inviare un terzo, poi un quarto e infine un quinto pronostico utilizzando la stessa strategia. A questo punto poco più di 30 persone penseranno che siamo proprio straordinariamente affidabili e bravi nel pronosticare chi vince gli incontri di basket: ben 5 su 5.
E qui il tono dalla sesta mail può cambiare: è arrivato il momento di chiedere un piccolo finanziamento per poter puntare tutti assieme sulla prossima partita che, alla luce della regola che oramai ha preso molti dei ragionamenti delle vittime, io saprò pronosticare con la stessa esattezza di sempre.
A questo punto si tratta di incassare e di sparire. L’incasso è garantito perché mai rischiarlo in una scommessa di cui avrei solo il 50% di indovinare l’esito?
Le vittime credono di avere sotto controllo tutti i dati della situazione, che tutto sia chiaro ed evidente!