Cosa ricorderemo di questo tempo di pandemia, magari tra qualche anno?

Si tratta di un tema che abbiamo affrontato in un contesto più generale nel sito di Confprofessioni.

Analogamente la domanda si pone nel mondo aziendale, anche per affrontare positivamente le trasformazioni che il futuro imporrà.

Quanto maestranze e collaboratori stanno vivendo in questi mesi peserà sul futuro di ogni azienda. Proprio perché ognuno ha bisogno di dare un senso, di elaborare, quello che sta vivendo. Tanto più se denso di preoccupazioni e pericoli. Ogni persone si costruisce una sorta di narrazione di quanto le sta accadendo. Una narrazione che ha lo scopo di mettere in ordine i fatti, i pensieri e le emozioni connesse.

Favorire la memoria collettiva

Sotto questo punto di vista è importante che l’azienda favorisca il fatto che tutte queste narrazioni confluiscano in una sorta di memoria collettiva. La memoria collettiva è la narrazione che aiuta un gruppo di persone a dare un senso all’esperienza che ha vissuto. In altre parole rafforza l’identità del gruppo.

Proprio perché la memoria collettiva è la somma di tutte le narrazioni individuali che le persone si costruiscono rispetto a ciò che accade, è importante che l’azienda si faccia promotrice di questo processo collettivo.

Si tratta di uno spazio (una bacheca dedicata, una pubblicazione, un’area intranet, ecc.) pensato per raccogliere e rendere visibile quanto vissuto dal proprio personale e anche l’impegno messo in campo ogni giorno da ciascuno per fronteggiare l’emergenza.

Questo favorirà una risposat positiva alla domanda iniziale su cosa ricorderemo di questo tempo di pandemia.