Cervello e memoria.

Dopo aver affrontato i rapporti e le differenze tra cervello e mente, torniamo parlare di memoria e dei suoi rapporti con il cervello. La memoria è importante perché raccoglie informazioni e le mette a disposizione del cervello.

Informazioni che hanno a che fare con le nostre esperienze e con le ipotesi che traiamo da quello che percepiamo accadere attorno a noi.

Ecco allora che la memoria influenza il cervello nell’elaborare le informazioni circa tutto quello che ci circonda all’interno di un processo di crescita esponenziale.

Memoria come processo continuo

Si tratta di un processo continuo per cui noi continuiamo ad apprendere dalla nostra stessa memoria.

La memoria degli eventi è essenziale. Pensiamo alla stessa sicurezza sul lavoro: se non facciamo in modo di ricordare un incidente e le sue dinamiche, lo stesso più facilmente si ripeterà. Si tratta di una memoria sia collettiva, sia individuale.

Favorirne il ricordo è essenziale, per cui, ad esempio, è fondamentale che prima di un turno di lavoro il preposto riunisca i colleghi per ricordare assieme le procedure di lavoro, le soluzioni possibili rispetto a ciò che può accadere, in  specie se si tratta di novità.

Dal sovraccarico delle informazioni a un nuovo design del mondo

Questo senza inquietare o sovraccaricare le informazioni. Perché le informazioni rischiano, se troppe, di essere cancellate. Tanto più oggi, visto che in questi ultimi anni abbiamo sovraccaricato la memoria di informazioni che poi rischiano di confondersi e di sovrapporsi.

Ecco perché, anche per gli orientamenti spaziali, essenziali per muoverci negli spazi o per evacuare una zona, abbiamo richiamato l’esigenza di sostenere la costruzione dell’essenziale mappa mentale che sta alla base del nostro padroneggiare lo spazio.

Quello che proiettiamo nei ricordi è molto limitato e la possibilità di trovare nuove soluzioni è molto bassa a meno di favorire una ricerca interdisciplinare di una sorta di design del mondo sempre più a nostra misura. Un design concettuale che è al centro di quello che noi chiamiamo essere protagonisti del cambiamento.