Consenso

Consenso

Uno dei pensieri più infelici che possiamo fare concludendo una riunione consiste nel pensare che se nessuno dice nulla significa che c’è un consenso con quanto abbiamo detto. Una sorta di silenzio assenso: quello che spesso chiamiamo appunto “silenzio assenso”.

La trappola del consenso

In questo modo si compie però una sostanziale confusione con quella che è una regola amministrativa. Una regola secondo la quale la mancata risposta a un’istanza, da parte di una specifica e ben identificata autorità, va intesa come accoglimento della stessa.

Applicare questa regola amministrativa alle relazioni tra le persone comporta un grave errore cognitivo. Questo perché è sbagliato concludere che il silenzio significhi consenso con le cose che diciamo o con le conclusioni che abbiamo appena proposto.

A volte riusciamo a essere ancora più raffinati, arrivando a pensare che gli altri non dicono nulla perché le nostre argomentazioni sono state così efficaci, che nessuno trova modo di controbatterle.

Le cose però non stanno per nulla così. Il silenzio è solo silenzio e nasconde molte cose.

Può nascondere un profondo dissenso. Il fatto che gli altri ritengono che le nostre argomentazioni sono così deboli o, peggio, così sciocche che non vale la pena neppure di controbatterle.

Due strategie

Certamente possiamo rimediare chiedendo apertamente se ci sono osservazioni. Magari gli altri taceranno solo per far finire presto una riunione fin troppo lunga e noiosa. Ma almeno ci siamo sottratti all’errore cognitivo di credere che il silenzio sia sempre consenso.

Possiamo essere anche rigorosi, specialmente nel caso le decisioni siano importanti. Possiamo chiedere a tutti di esprimere esplicitamente le motivazioni delle loro opinioni. In questo caso il falso consenso appare più evidente: viene smascherato. Fastidioso? Sì, ma molto più utile per lo sviluppo di un progetto e per il clima del gruppo che lo deve realizzare di un consenso solo formale.

Correlazioni note: please

Correlazioni note: please

Di fronte a ogni situazione che incontriamo il nostro cervello cerca correlazioni note e rassicuranti.

Un meccanismo che punta a risparmiare energia e a rassicurare sul fatto che non sta accadendo nulla di ignoto e verso il quale non abbiamo strumenti per affrontarlo.

Nell’articolo, pubblicato per Confprofessioni, abbiamo parlato di questo fenomeno partendo da un esempio letterario. Il racconto di fantascienza  Sentry di Fredirc Bown.

Per leggere l’articolo clicca qui

CCISS

CCISS

StudioZuliani collabora con CCISS al fine di integrare l’ambito della psicologia con quello della guida per promuovere la sicurezza stradale.

ISL – Igiene e Sicurezza sul Lavoro

ISL – Igiene e Sicurezza sul Lavoro

Tra i principali editori del settore della sicurezza sul lavoro, StudioZuliani collabora con la rivista ISL – Igiene e Sicurezza sul Lavoro, pubblicando articoli e contenuti inerenti.

Ambiente&Sicurezza sul lavoro

Ambiente&Sicurezza sul lavoro

StudioZuliani da anni collabora con Ambiente&Sicurezza sul lavoro nella condivisione delle conoscenze attraverso numerosi articoli pubblicati.

PuntoSicuro

PuntoSicuro

StudioZuliani da anni collabora con PuntoSicuro per condividere la cultura della sicurezza e dell’emergenza. Sul loro sito si possono trovare tanti nostri articoli.